Oggetti, spazio immobili e veicoli: sono tutte le categorie di beni che assicura Omocom, startup insurtech svedese, che distribuisce microassicurazioni on-demand per la sharing e circular economy. E che ha appena concluso un importante investimento pari a 3,7 milioni di euro che si aggiunge a un altro già ottenuto nel 2019 da 1,1 milioni di euro, volti a finanziare lo sviluppo tutta la sua tecnologia per la valutazione del rischio, l’individuazione delle frodi, la sottoscrizione, la reportistica, i pagamenti e la gestione dei sinistri.
Cosa fa esattamente? Abbatte una barriera e con questo fa del business e lo fa fare alle compagnie con le quali lavora, visto che è un distributore.
L’economia circolare incoraggia la condivisione di prodotti sotto-utilizzati o che verrebbero gettati via. E’ da qui che sono nati nuovi modelli di business come la condivisione peer-to-peer, il noleggio business to consumer e i mercati di rivendita. Ma a volte c’è un freno,che è la paura dei proprietari di vedersi danneggiate le proprie cose, paura che può essere certamente colmata da una polizza. “Vogliamo utilizzare le assicurazioni come strumento per incentivare gli scambi su queste piattaforme circolari, creando così le condizioni per un utilizzo più ampio e prolungato dei prodotti”, afferma il CEO Ola Lowden.
Orson Stadler di Mustard Seed MAZE, uno degli investitori, spiega ulteriormente: “Riducendo il rischio sulle transazioni, omocom aumenta la probabilità di modificare efficacemente i modelli di consumo e contribuisce a spezzare il ciclo di acquisto di articoli per il non utilizzo”.
La startup insurtech è stata fondata da Lowden, Emanuel Badehi Kullander e Tobias Mård nel 2017. Lavorando con i ricercatori delle università svedesi, hanno sviluppato algoritmi che per la valutazione del rischio in tempo reale sulle piattaforme e marketplace. L’azienda è stata infine lanciata a ottobre 2019 e conta circa 15.000 clienti.
Il nuovo finanziamento aiuterà l’azienda a crescere in diversi modi: sviluppare il prodotto, espandersi in nuovi mercati verticali ed entrare in nuovi mercati al di fuori dei paesi nordici.