Prima o poi ci pensiamo tutti. Diciamoci la verità: arriva un momento nella nostra vita professionale in cui dobbiamo fare i conti con la pensione. Se, quando e come arriverà la pensione è un argomento che tendiamo a rimandare ma che andrebbe affrontato con attenzione. Ed è anche un settore in continua evoluzione su cui le compagnie assicurative, e con loro anche le startup, si stanno impegnando con diverse soluzioni.
Propensione è una di queste. Startup innovativa che offre una consulenza personalizzata per la scelta e l’acquisto di prodotti assicurativi e di previdenza integrativa, opera come società d’intermediazione assicurativa online specializzata nel settore della previdenza ed è iscritta come Broker nel Registro Unico degli Intermediari Assicurativi. La startup, fondata a Trieste nel 2016 e operativa da marzo 2018, è guidata da Alberto Maturi in qualità di Presidente e Giancarlo Scotti, co-founder del progetto, entrambi manager di lunga esperienza nel settore finanziario e assicurativo.
Una insurtech per la pensione integrativa: perché è nata Propensione e come funziona
L’obiettivo di Propensione è diventare il consulente di riferimento online sulla previdenza integrativa.
La pensione integrativa è uno dei temi strategici per l’Italia e per i principali Paesi europei. A tutt’oggi, il 70% degli aventi diritto in Italia non ha ancora aderito a una forma di previdenza integrativa. Eppure il fondo pensione è un prodotto di risparmio finalizzato, tutelato, flessibile e soprattutto offre diversi vantaggi in termini di agevolazioni fiscali. Inoltre, la previdenza integrativa è un prodotto di domanda e non di offerta. Ciò lo rende da un lato ideale da distribuire online, dall’altro in grado di minimizzare i costi distributivi sfruttando le leve del digitale come canale di collocamento.
È in questo contesto che nasce Propensione.it, una digital company con un target ben preciso composto da lavoratori tra i 25 ai 55 anni, decision-makers, lavoratori dipendenti nel settore pubblico o privato, autonomi e on-liner. Si tratta di 5,2 milioni di lavoratori italiani, che rappresentano il 23% del numero totale di lavoratori maggiorenni (pari a 22,5 milioni).
Per offrire agli utenti una consulenza personalizzata per orientarsi tra i numerosi prodotti pensionistici sul mercato, la società ha elaborato un percorso in 6 tappe che individua il prodotto di previdenza integrativa più adatto sulla base del profilo personale e professionale degli utenti. Partendo da un’approfondita analisi della situazione pensionistica pubblica e integrativa degli utenti, viene individuato il gap previdenziale e un algoritmo proprietario che incrocia i dati degli utenti con i dati dei fondi convenzionati, suggerisce il comparto d’investimento più adatto e offre un ranking dei fondi. Si passa poi a identificare la soluzione più adatta al profilo e alla sottoscrizione del prodotto direttamente sul portale Propensione.it. Infine, in caso di mutamenti delle esigenze, il cliente continuerà a essere accompagnato nel suo percorso.
L’applicazione offre un cammino graduale di avvicinamento alle tematiche della previdenza integrativa attraverso gli strumenti digitali, mettendo a disposizione le informazioni e gli strumenti necessari per scegliere in modo consapevole tra i migliori prodotti offerti dal mercato. Una insurtech, dunque, che rappresenta la sintesi innovativa dell’incontro fra il mondo finanziario-assicurativo e quello digitale, rendendo la competenza e l’esperienza a portata di clic.
10 motivi per sottoscrivere un fondo di pensione
Propensione.it punta molto anche sull’informazione degli utenti. Molte persone, infatti, soprattutto i giovanissimi, non sono ancora consapevoli di quello che è definito “gap previdenziale”, ossia la differenza non coperta tra ultimo reddito e pensione.
Dalla ricerca Previdenza, quale futuro? svolta da Ania in collaborazione con Gfk è emerso che sono in pochi coloro che hanno un’idea precisa su quello che sarà l’ammontare della propria futura pensione pubblica e questa mancanza di informazione genera i timori maggiori. Inoltre, la ricerca dimostra che i più informati hanno deciso di agire per tempo puntando sulla previdenza integrativa (aumento del risparmio previdenziale del 21% per coloro che hanno ricevuto la busta arancione e +15% per coloro che hanno fatto il calcolo online, sul sito dell’INPS). Ecco perché sul suo sito, la startup ha pubblicato i motivi per cui è opportuno (e conveniente) sottoscrivere un fondo di pensione.
1. Integrare la propria pensione pubblica di base
Grazie alla previdenza integrativa è possibile avere delle risorse aggiuntive che si affiancano alla pensione pubblica.
2. È uno strumento flessibile
La previdenza integrativa è una forma di risparmio finalizzato che massimizza i propri risultati nel tempo, perché flessibile, potendo cambiare le somme investite a seconda delle esigenze, il capitale ed i rendimenti si rivalutano e i vantaggi fiscali si cumulano.
3. Vantaggi fiscali
Il regime fiscale della previdenza integrativa è agevolato rispetto a qualsiasi altro strumento di investimento innanzitutto perché lo Stato ne incentiva l’adesione.
I contributi versati annualmente nella forma pensionistica integrativa sono deducibili dal proprio reddito dichiarato ai fini IRPEF, entro il tetto massimo di deducibilità pari a 5.164,57€ annui. Per i giovani alla loro prima occupazione è previsto un ulteriore bonus di 2.582,29 euro annui, a partire dal quinto anno di partecipazione al fondo pensione e per i successivi 20 anni.
Inoltre sono previste delle ulteriori agevolazioni fiscali:
I rendimenti ottenuti con la gestione finanziaria del fondo pensione sono tassati con l’applicazione dell’imposta sostitutiva sui redditi con aliquota del 20% anziché quella del 26% normalmente applicata alle altre forme di investimento.
È prevista una tassazione agevolata anche in fase di erogazione della pensione integrativa, sia essa liquidata sotto forma di rendita e/o capitale. Viene applicata una ritenuta, a titolo d’imposta, con aliquota massima del 15%, inferiore rispetto alle aliquote IRPEF applicate sui redditi complessivi (che vanno dal 23 al 43%). A partire dal 15° anno di partecipazione ad una qualsiasi forma pensionistica integrativa, l’aliquota viene ulteriormente ridotta di 0,30 punti percentuali per ogni anno di partecipazione successivo, nel limite di 6 punti percentuali complessivi (in sostanza dal 15% fino al 9%).
Tutte queste agevolazioni si traducono in un maggior importo di pensione integrativa.
4. Un fondo sicuro
Il risparmio attuato con la previdenza integrativa è fortemente tutelato e protetto, sia dal fallimento del gestore (banca, impresa assicurativa, SGR o SIM) che dagli eventuali creditori dell’aderente.
5. Il grado di rischio/rendimento dell’investimento si sceglie liberamente
Il sistema di previdenza integrativa funziona secondo il meccanismo della capitalizzazione: quanto versato viene investito nei mercati finanziari, e con il capitale accumulato ed i relativi rendimenti si ottiene, al termine del piano di risparmio, la propria pensione integrativa.
Ogni forma pensionistica mette a disposizione diversi comparti di gestione in cui versare i propri contributi, ciascuno differenziato per grado di rischio/rendimento a seconda degli strumenti finanziari di cui si compone.
6. COVIP, la legge presidia gli investimenti
La COVIP (Commissione di Vigilanza sui Fondi Pensione) è l’autorità amministrativa indipendente che ha il compito di vigilare sul buon funzionamento del sistema dei fondi pensione a tutela degli aderenti e dei loro risparmi destinati alla previdenza. L’autorità di Vigilanza opera a tutela della trasparenza del sistema e del rispetto della normativa.
Le forme pensionistiche integrative operano nei mercati finanziari al pari delle altre forme di investimento, ma la legge detta dei criteri specifici e dei limiti prudenziali agli investimenti quando hanno finalità pensionistiche a cui i gestori devono obbligatoriamente attenersi.
7. Fondo pensione: riscatto e anticipazione
Il fondo pensione è uno strumento flessibile nell’utilizzo delle risorse accumulate. Infatti, queste ultime, fermo restando l’obiettivo primario di tutelare il tenore di vita al momento del pensionamento, possono essere anche utilizzate per far fronte ad altre importanti esigenze:
l’anticipazione del fondo pensione: si può richiedere anticipatamente una parte di quanto accumulato, fino al 75% per spese sanitarie o acquisto/ristrutturazione della prima casa e fino al 30% per qualsiasi altra esigenza;
il riscatto del fondo pensione: si può richiedere il 50% o il 100% di quanto accumulato in caso di perdita del lavoro o sopraggiunta invalidità permanente.
Infine, nell’ottica di una tutela previdenziale più ampia, sono previste due ulteriori misure a favore degli eredi o altri beneficiari degli aderenti: il riscatto in caso di morte prima del pensionamento e la possibilità di rendere reversibile la pensione integrativa.
8. Prepensionamento: è possibile la pensione anticipata?
Con l’ultima legge di bilancio, l’utilità della previdenza integrativa si è fatta ancora più ampia: quanto accumulato presso il fondo pensione può essere percepito prima del pensionamento previsto nel proprio regime pubblico sotto forma di Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (RITA).
Se l’inoccupazione sopraggiunge in un’età prossima al pensionamento (nei cinque anni antecedenti) o addirittura dieci anni prima se si è inoccupati da più di due, la RITA funge da reddito ponte tra la cessazione dell’attività lavorativa ed il momento in cui si accede alla pensione pubblica, consentendo di avere, di fatto, una pensione anticipata.
9. Libertà di scelta nella costruzione della propria pensione integrativa
Aderendo ad una forma di previdenza complementare, l’iscritto costruisce attivamente e liberamente la propria pensione integrativa, viste le flessibilità del sistema:
libertà di scelta del fondo pensione a cui aderire, anche se il lavoratore ne ha uno di categoria di riferimento;
libertà di cambiare fondo pensione se le esigenze mutano nel tempo, trasferendo la posizione accumulata in quello prescelto senza limiti e conservando tutti i vantaggi fiscali;
libertà di scelta del comparto gestionale in cui far confluire ed investire le risorse versate;
flessibilità contributiva, quanto ad ammontare dei versamenti, modalità, variabilità e sospensione degli stessi;
per i lavoratori dipendenti, facoltà di conferire o meno il proprio TFR maturando anziché lasciarlo in azienda;
libertà nella scelta della prestazione finale: rendita, capitale o mista.
10. Un consulente online per la tua previdenza
Propensione.it offre un servizio di consulenza completo, che aiuta ad orientarsi nel mondo della previdenza integrativa. È importante, infatti, informarsi e compiere le scelte in maniera consapevole: grazie alla sezione Guida Pensione è possibile trovare tutte le risposte alle proprie domande.
PEPP: la previdenza integrativa con passaporto europeo
Propensione sta informando i suoi utenti anche sui PEPP, acronimo inglese di Pan European Pension Product con i quali il panorama della previdenza integrativa europeo si arricchirà di un nuovo prodotto.
Si tratta di prodotti pensionistici europei a sottoscrizione individuale che si affiancheranno ai già esistenti prodotti dei regimi nazionali. I PEPP potranno essere sottoscritti da tutti: lavoratori dipendenti, autonomi, studenti e avranno le stesse caratteristiche all’interno di tutta l’Unione Europea. La loro creazione risponde soprattutto alle esigenze dei cosiddetti smart workers, lavoratori alla costante ricerca della flessibilità e di un prodotto disegnato per un mercato del lavoro caratterizzato da una crescente mobilità.
Perché un mercato europeo previdenziale?
L’Unione Europea ha l’obiettivo di ridurre la frammentazione del mercato dei capitali che impedisce ai fornitori di massimizzare la diversificazione del rischio, di stimolare l’innovazione e le economie di scala e quindi di proporre prodotti pensionistici a costi bassi.
In questo contesto si inserisce il PEEP, un prodotto pensionistico europeo che può creare un quadro paneuropeo per le pensioni.
La proposta non vuole sostituire nè armonizzare gli schemi attualmente presenti a livello nazionale, piuttosto vuole creare un parallelo sistema europeo per il risparmio volontario che, attraverso la creazione di un marchio di qualità, possa aumentare la fiducia dei consumatori europei per i prodotti pensionistici individuali.
L’idea è di realizzare un mercato più sicuro e più efficiente in termini di costi, che dovranno essere accessibili e trasparenti.
Le caratteristiche dei PEPP
Oltre ai minori costi derivanti dall’efficienza di un mercato meno frammentato, i consumatori beneficeranno della portabilità dei PEPP tra Stati membri. I PEPP saranno trasferibili all’interno del territorio europeo grazie a un “passaporto” che ne agevolerà la distribuzione transfrontaliera.
Inoltre, ai PEPP saranno associati vantaggi fiscali. Al momento non è ancora chiaro che strada verrà percorsa ma, insieme al Regolamento, la Commissione ha emanato anche una Raccomandazione invitando tutti gli Stati membri a attribuire ai PEPP lo stesso regime fiscale applicato ai piani individuali pensionistici nazionali.
Il mercato della previdenza integrativa europea: numeri e impatto
Dallo studio di E&Y su un quadro europeo delle pensioni individuali, effettuato nel 2017 su richiesta della Commissione Europea, emerge che il valore del mercato delle pensioni integrative in Europa, che nel 2017 equivaleva a 700 miliardi di euro, nel 2030 si stima aumenti a 1.400 miliardi senza l’introduzione dei PEPP e a 2.100 miliardi con l’introduzione dei PEPP.
Pepp: la pensione del futuro per i lavoratori del futuro?
Come spiega il team di Propensione.it sul suo sito, con i Pepp si vuole creare un “marchio di fabbrica” conosciuto nel mondo. Un prodotto all’avanguardia, adatto a una popolazione in costante movimento e ai lavoratori del futuro che sono proiettati verso la flessibilità nel mercato del lavoro. Per questo motivo i Pepp dovranno essere acquistabili online, in modo da essere facilmente accessibili a tutti.
Restano però le sfide, prima fra tutte quella rappresentata dal regime fiscale applicabile: gli Stati membri dovranno impegnarsi ad applicare in maniera comune le indicazioni date a livello europeo e armonizzare la disciplina anche con i prodotti nazionali.
Articolo originariamente pubblicato il 21 Mag 2019