Microassicurazioni e telemedicina, l’insurtech Bima raccoglie altri 30 milioni

Nata in Svezia, ha portato le microassicurazioni nei Paesi emergenti. E’ cresciuta costantemente e adesso, con il coronavirus che ha acceso i riflettori sui servizi sanitari tech, offre anche telemedicina. Non ha faticato a trovare un importante investimento per diventare un player ibrido globale

Pubblicato il 28 Set 2020

bima

A cominciare dal 2016 BIMA ha fatto molto parlare di sè. Svedese, guidata da due giovani manager, Gustavf Agartson (un talento della sostenibilità) e la sua vice Mathilda Strom, la società ha raccolto fino a oggi oltre 200 milioni di dollari, tra cui un recente investimento da 30 milioni che coinvolge Allianz X e Leapfrog, che avevano già partecipazioni e il fondo cinese  CreditEase Fintech Investment Fund (CEFIF).  E’ nata proponendo microassicurazioni mobile-first nei Paesi emergenti attraverso un modello di business molto particolare: Bima stringe partnership con operatori di telefonia mobile e compagnie di assicurazione, in sostanza fa da ponte tra questi due provider per fornire polizze vita, salute e infortuni tramite telefono cellulare. I vantaggi emergono per tutti: i provider di servizi mobile rafforzano la propria relazione con i clienti e le assicurazioni aumentano la base clienti in mercati difficili da raggiungere, inoltre la società offre loro la collaborazione sul fronte dello sviluppo del prodotto e della distribuzione attraverso una propria rete di agenti locali “formati”: nei mercati di riferimento per BIMA è infatti molto importante creare la “cultura” sull’importanza dell’assicurazione e il contatto umano è sotto questo profilo insostituibile.

Questo modello è attecchito e ha cominciato a crescere come un veloce rampicante, sostenuto da investimenti.

Con lo scoppio della pandemia, Bima oltre alle polizze di assicurazione vita e sanitaria, a cominciato a offrire servizi di telemedicina e ha fatto boom di richieste del servizio, e anche di  ampliamento dello stesso per includere programmi sanitari per la gestione delle malattie e l’offerta di sconti per le farmacie.

Gustaf Agartson, fondatore e CEO della BIMA, ha dichiarato in una nota stampa: “L’inizio di COVID-19 ha reso evidente il valore della telemedicina, per aiutare a prevenire la diffusione delle malattie, e l’importanza dell’assicurazione, per la pace della mente. Attraverso soluzioni digitali, e un tocco umano, siamo stati in grado di servire le comunità difficili da raggiungere con strumenti e servizi che portano loro sicurezza in un momento così difficile. I fondi che abbiamo raccolto ci permetteranno di espandere le nostre attività e di investire ulteriormente nella nostra offerta di prodotti che ci aiuteranno a crescere rapidamente per soddisfare la domanda senza precedenti dei nostri servizi”.

BIMA ha ora registrato 2 milioni di consulenze di teleassicurazioni e ha in portafoglio circa 35 milioni di polizze assicurative e sanitarie, facendo crescere la sua base di clienti di circa 11 milioni di persone negli ultimi due anni. Attualmente è attiva in 10 Paesi – Ghana, Tanzania e Senegal in Africa; e in Bangladesh, Cambogia, Indonesia, Malesia, Malesia, Pakistan, Filippine e Sri Lanka in tutta l’Asia.

Photo by Annie Spratt on Unsplash

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