Nel 2021 l’Insurtech procederà con sempre maggiore decisione lungo il percorso digitale intrapreso negli ultimi anni e accelerato dalla pandemia, raccogliendo i frutti della spinta alla digitalizzazione impressa dal Covid19. A dirlo è Filippo Renga, Direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano, che in questa analisi per EconomyUp parte dalle recenti evoluzioni della strategia UE in materia per tracciare scenari futuri.
In generale, spiega lo studioso, nel 2021 crescerà l’open finance, arriveranno nuove norme sulla gestione dei dati, si affermerà la finanza decentralizzata, gli attori finanziari tenderanno a proporsi e consolidarsi come piattaforme, si capirà meglio cosa significa sostenibilità per le attività finanziarie e assisteremo a un ulteriore sviluppo dell’ecosistema del fintech (tecnologia applicata alla finanza) nel nostro Paese.
Startup dell’Insurtech: l'”epifania” del 2021
In particolare Renga è convinto che ci sarà quella che lui definisce “epifania” delle startup italiane attive nel mondo del fintech e dell’insurtech. La ricerca dell’Osservatorio Fintech & Insurtech del 2019 ha mappato 326 realtà di questo tipo in Italia, che hanno raccolto complessivamente 654 milioni di euro di fondi. Si prevede che la cifra raddoppierà nel 2021. “Emergerà – afferma Renga – il vero valore di un ecosistema che comunque negli anni precedenti stava già recuperando il ritardo passato“.
Della spinta alla digitalizzazione trarrà beneficio il mondo delle assicurazioni e dell’insurtech, che nel 2021 dovrebbe proseguire nel percorso già avviato nel 2020. “Non significa semplicemente l’adozione di strumenti digitali – sottolinea Renga – ma lo sviluppo di processi e servizi intrinsecamente digitali e integrati. Per alcune PMI e assicurazioni solo un anno fa fa sembrava impossibile sottoscrivere una polizza in digitale, oggi è la normalità. Per l’immediato futuro si prevede un processo sempre più efficace e integrato”.
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