Il settore delle assicurazioni cyber, legati ai rischi di attacchi digitali e ransomware, continua a crescere e ad attrarre l’attenzione degli investitori. Ne è prova lampante il successo di Envelop Risk, startup britannica fondata nel 2016 che lo scorso 14 settembre ha raccolto 130 milioni di dollari – circa 110 milioni di euro – con un round di Serie B guidato dal Vision Fund 2 di SoftBank.
Envelop Risk si muove proprio in ambito cyber, sottoscrivendo polizze ad hoc con un’attenzione particolare all’analisi del rischio. Ecco come funzionano i suoi servizi all’avanguardia.
Envelop Risk e il mondo delle (ri)assicurazioni cyber
La startup è stata fondata a Bristol, nel Regno Unito, cinque anni fa da Jonathan Spry, attuale Ceo, e Paul Guthrie, responsabile Prodotti e Tecnologia. Envelop Risk è specializzata nel settore delle assicurazioni contro i rischi cyber, e punta a “combinare l’esperienza nel mondo insurance con modelli per il calcolo del rischio guidati dall’intelligenza artificiale”.
“Envelop, insieme ai suoi partner e clienti, sta costruendo un nuovo ecosistema per assicurazioni cyber che sia funzionale, sostenibile e scalabile” si legge infatti sul sito della startup, che promette di offrire prodotti di “ri-assicurazione basati su capacità di modelling senza pari”.
Nel portfolio di prodotti offerti da Envelop Risk spiccano quindi i servizi di re-assicurazione, disponibili anche in modalità white-label, pensati per grosse compagnie che vogliono trasferire i rischi. “Le compagnie assicurative hanno bisogno di soluzioni che rispondano alle necessità dei loro clienti e costruiscano un ambiente lavorativo sicuro e strategico” afferma la startup, che con la sua suite di prodotti risponde proprio a questa esigenza.
I servizi sviluppati da Envelop Risk si distinguono per la loro flessibilità e permettono ai clienti di creare nuovi prodotti per assicurazioni cyber, modificare e migliorare quelli già esistenti, formarsi riguardo alle possibilità offerte da questo settore oppure progettare strategie utili per differenziarsi dai competitor già affermati.
Inoltre, la startup di Bristol offre anche soluzioni per il calcolo e la modellazione del rischio in settori complessi come la sicurezza, l’aerospazio, l’aeronautica o l’industria petrolifera.
In particolare il suo sistema di machine learning, chiamato Cyber-Tooth, monitora più di un milione di compagnie per definire i livelli di protezione necessari e tenere traccia degli attacchi in corso per elaborare trend storici. Ogni singola compagnia viene inoltre valutata in base alle proprie particolarità e asset finanziari, in modo da delineare con precisione la vulnerabilità a diverse tipologie di rischio.
130 milioni di dollari: i piani per il futuro
Il 14 settembre Envelop Risk ha raccolto 130 milioni di dollari con un round di investimenti di Serie B guidato dal colosso SoftBank. Secondo gli accordi Neil Cunha-Gomes, di SoftBank Investiment Advisers, entrerà a far parte del consiglio di amministrazione di Envelop Risk.
“In meno di cinque anni Envelop Risk si è imposta nel mondo delle ri-assicurazioni cyber, conquistando importanti quote di mercato e ponendosi in diretta competizione con i colossi del settore” si legge nel comunicato stampa rilasciato per annunciare la transazione. Oltre a Bristol (UK), al momento la compagnia ha uffici a Londra, San Francisco e alle Bermuda.
Ora, la startup intende utilizzare i nuovi fondi per allargare le proprie partnership e migliorare i sistemi di analisi predittiva, con un’attenzione particolare per il calcolo delle conseguenze economiche dei rischi cyber.