Cambiamenti ambientali, rischi cibernetici, conflitti geopolitici, malattie infettive: sono tra i nuovi rischi più sentiti da parte della popolazione mondiale. Rischi molto differenti da quelli di un tempo e rispetto ai quali si sta creando un gap tra quello che le Compagnie assicurative fino a questo momento hanno offerto con le loro polizze e le coperture che, invece, i consumatori vorrebbero, sia a livello di linee personali che commerciali.
A dirlo è il World Insurance Report 2019, realizzato da Capgemini ed Efma, che ha incentrato la sua annuale ricerca proprio sui ‘nuovi rischi’.
Dopo l’attenzione dedicata nelle passate edizioni all’impatto della digital transformation sulle assicurazioni, il nuovo lavoro mette a fuoco come tale trasformazione digitale sia la chiave per le Compagnie per rispondere ai nuovi, complessi bisogni, permettendo di concepire nuovi modelli di polizze e di business non più gestibili attraverso modalità tradizionali. L’enfasi ritorna quindi sul prodotto assicurativo, che non può che essere technology-driven, ma il primo passo (per le Compagnie) è la consapevolezza che il tema ‘nuovi rischi’ sia da guardare dritto in faccia e risolvere in modo innovativo, cosa che rappresenta naturalmente anche una grande opportunità di business.
Vi sono diversi mega-trend che stanno avendo un impatto enorme sullo scenario dei rischi, tra di essi vi sono i cambiamenti climatici, le nuove tecnologie, l’evoluzione delle tendenze sociali e demografiche, le nuove esigenze mediche e sanitarie, un contesto economico e di business messo a dura prova da trasformazioni anche geopolitiche (basta pensare alla guerra sui dazi Usa-Cina, ndr.).
I rischi sanitari e medici sono una delle principali preoccupazioni dei singoli individui, mentre i clienti business riferiscono di essere preoccupati per i rischi derivanti dalle trasformazioni aziendali; per entrambi, il cyber risk è una minaccia prioritaria. Il livello di soddisfazione dei consumatori è piuttosto basso: meno di un quarto dei clienti commerciali e meno del 15% dei singoli assicurati ritengono di essere coperti in modo completo contro i rischi emergenti.