In Europa cresce la domanda di digitale nei servizi finanziari

Secondo uno studio realizzato per Fujitsu, un terzo dei consumatori è disposto ad abbandonare banche e assicurazioni che non interagiscono con tecnologie avanzate. Non solo. Google, Facebook e Amazon sono già considerati valide alternative

Pubblicato il 10 Mag 2016

shutterstock-364445729-160510152313

Niente più scuse per istituzioni bancarie e assicurazioni che frenano nei propri processi di digitalizzazione: il popolo dei consumatori non solo è pronto e convinto, ma decisamente pretende la digitalizzazione dei servizi finanziari. E non ha nessun imbarazzo a considerare tech company come Google, Amazon o Facebook il loro prossimo fornitore di tali servizi, qualora si presentasse l’occasione.

E’ quanto emerge da uno studio realizzato per Fujitsu (il colosso giapponese dell’ICT) su scala europea tra 7.000 consumatori interpellati in un sondaggio online volto appunto a capire le abitudini dei consumatori e le loro opinioni in merito all’attuale settore dei servizi finanziari.

I risultati sono stati abbastanza chiari, basta citare un dato: un terzo del campione (37%) minaccia di abbandonare quei provider che non dovessero più continuare a proporre tecnologie aggiornate.

Nonostante uno zoccolo duro rappresentato dal 44% dei consumatori continui a usare il contante, nuovi metodi di pagamento digitali stanno salendo alla ribalta: il 32% paga già attraverso dispositivi mobili, il 22% ha adottato tecnologie wearable e, addirittura, già il 20% utilizza le criptovalute, in particolare nell’Europa orientale dove quest’ultima tecnologia è sfruttata dal 44% degli intervistati.

“Il cliente di oggi non è più restio di fronte alle novità”, ha dichiarato Francois Fleutiaux, Senior Vice President e Head of Sales, EMEIA di Fujitsu. “È invece disposto ad abbracciare l’innovazione quando rende l’interazione più comoda. Può ignorarne l’esistenza finché non gli viene proposta, ma è questo il modo in cui la tecnologia sale alla ribalta: è il motore che spinge in avanti le aspettative dei consumatori, e il settore finanziario deve essere all’altezza di questo nuovo ritmo di cambiamenti”.

Tra i consumatori si è in sostanza già verificato un cambiamento nelle aspettative verso i provider di servizi finanziari e a una maggiore disponibilità ad acquistare da essi un maggior numero di proposte anche relative a servizi che non costituiscono il core business degli stessi, per esempio un intervistato su tre si è infatti detto pronto a considerare la possibilità di estendere il rapporto fino ad acquistare l’energia per la propria abitazione; la stessa percentuale è interessata ai servizi di storage dei propri dati personali, mentre il 30% sarebbe disposto ad acquistare servizi broadband dalla propria banca o compagnia assicuratrice.

Questa apertura dei consumatori si riflette anche in relazione alla questione della condivisione dei dati. Il 97% del campione intervistato non ha obiezioni a che banche e assicurazioni utilizzino i dati personali per offrire una gamma di servizi più ampia, in particolare:

* Quasi tre persone su cinque (59%) sarebbero felici se il proprio provider utilizzasse i dati personali per abbassare le rate del mutuo

* Quasi metà (47%) dei consumatori sarebbe disposta a lasciar utilizzare i propri dati da banche e assicurazioni per ottenere in cambio consigli su prodotti e servizi interessanti

* Più di due persone su cinque (44%) vorrebbero che i propri dati venissero utilizzati da banche e assicurazioni per essere informate delle proprie abitudini di acquisto e ricevere consigli utili

* Più di un terzo (36%) vorrebbe che i propri dati venissero utilizzati da banche o assicurazioni per aggiornare il proprio rating creditizio personale

Il lato negativo della medaglia è, per gli operatori finanziari tradizionali, che la stessa accettazione dell’innovazione digitale spinge i consumatori verso competitor non tradizionali: un quinto degli intervistati ha infatti dichiarato di essere disposto ad acquistare servizi bancari o assicurativi da potenziali fornitori alternativi come Google, Amazon o Facebook.

L’ottica con cui oggi i consumatori guardano ai servizi finanziari è dunque diventata digital first, e sotto questo profilo, possiamo aggiungere, non dimentichiamo in ambito fintech la sfida posta dalle startup.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

Articolo 1 di 2