Quali sono le città italiane più digitali e sostenibili, le smart city del 2020? Firenze, Bologna, e a sorpresa al terzo posto Milano, che aveva mantenuto la prima posizione per 6 anni di fila.
Questo il podio della classifica secondo ICity Rank 2020, il report sulle smart city italiane realizzato ogni anno da FPA, società del gruppo Digital360, che è stata presentata in occasione dell’evento FORUM PA Città.
Completano la top ten Modena, Bergamo, Torino, Trento, Cagliari e Venezia.
Le graduatorie settoriali vedono distinguersi: Roma, per i servizi online; Trento (assieme a Bologna, Firenze e Modena) per le app municipali; Cremona (con Bologna e Milano) per le piattaforme digitali; Palermo (con Firenze e Milano) per l’open data; Bergamo e Venezia al secondo posto per wifi pubblico; Bolzano e Mantova per IoT e tecnologie di rete; e a parimerito nella graduatoria della trasparenza Bari, Benevento, Catanzaro, Latina, Novara, Padova e Trento, oltre che Milano e Firenze.
L’accelerazione alla trasformazione digitale delle città italiane non è stata uniforme. Il report rileva una profonda differenza tra Nord e Sud, con l’eccezione di Cagliari (al 9° posto), Palermo, Lecce e Bari tra i primi 20. Le città metropolitane dominano la classifica: sette tra le prime dieci e altre tre tra le prime venti.
Interessante come si distinguano anche le città più colpite dalla pandemia, che hanno avuto una forte “reazione digitale”: cinque tra le prime sette città per incremento di decessi si collocano nelle prime 30 posizioni della graduatoria.
Dal report emerge un buon livello di digitalizzazione delle attività amministrative e rapporto con i cittadini – per quanto si ponga ancora il problema della diffusione di una cultura digitale, sia all’interno delle amministrazioni che tra i cittadini.
Tuttavia, è ancora molto indietro l’implementazione e l’interconnessione delle reti intelligenti nelle città. È questa la grande sfida, necessaria a condurre le città verso i modelli più avanzati di smart city.