Torino strizza l’occhio all’auto del futuro, quella senza conducente. E mette a disposizione di costruttori e centri di ricerca un’area urbana dove i prototipi dei veicoli potranno essere testati nelle situazioni più varie, quelle di una reale viabilità cittadina. Si tratta di un percorso di 35 chilometri che tocca i punti principali: dalla Città della Salute all’università, dal Palagiustizia alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa fino agli stabilimenti di Mirafiori e Powertrain.
Secondo quanto riportato sul sito del Mit, “il tracciato è strutturato per essere modulare: al suo interno possono essere ricavati tutta una serie di percorsi di lunghezza e caratteristiche diverse, a seconda del tipo di livello del sistema di guida autonoma in sperimentazione, dei casi d’uso da testare, come delle diverse infrastrutture stradali presenti e dello sviluppo delle reti veicolari, capaci di interconnettere i veicoli in movimento”.
“La sperimentazione di Torino ci permette di testare quello che metteremo in atto su scala nazionale in relazione al progetto ‘Smart Road’. Si punta a creare infrastrutture stradali su cui, grazie ad un processo di trasformazione digitale, verranno introdotte piattaforme di osservazione e monitoraggio del traffico, modelli di elaborazione dei dati e delle informazioni, servizi avanzati ai gestori delle infrastrutture, alla Pubblica Amministrazione e agli utenti della strada” – ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, presentando il protocollo tra il Mit e il comune di Torino – “La nostra capitale dell’auto è la perfetta sintesi tra storia e futuro, con la tradizione che si fa innovazione. Una città laboratorio all’avanguardia in un settore che creerà tanta ricchezza e posti di lavoro su un piano di sostenibilità, di migliore gestione del traffico e di maggiore sicurezza della mobilità”.
“L’ obiettivo – spiega l’assessore all’Innovazione del Comune di Torino Paola Pisano – è di contribuire a migliorare il sistema di mobilità urbana attraverso lo sviluppo, in tutta la città, di un’infrastruttura tecnologica capace di interagire con i progetti che verranno attivati sul territorio, ma soprattutto quello di incrementare i servizi per il cittadino. La speranza è che questa possa essere una politica economica che attrae competenze e aziende legate alla tecnologia e all’innovazione non solo per la città ma per tutta la Nazione, e che Torino diventi il punto di partenza e riferimento di questo sviluppo innovativo”.
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