Smart Home in crescita, quali prospettive per le assicurazioni? Ne parliamo con Giulio Salvatori (Osservatorio IoT)

Nuovi modelli di business, opzioni pay per use e passaggio a coperture più “snelle” e flessibili: Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, ci parla delle prospettive per il settore assicurazioni grazie alla crescita del mercato Smart Home

Aggiornato il 20 Apr 2022

Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano

Nel 2021, la crescita del mercato smart home ha generato in Italia un business da 650 milioni di euro. Un trend interessante per il mondo assicurativo, che grazie ai nuovi strumenti e dispositivi hanno la possibilità di creare nuove offerte per il segmento Home, più flessibili e customer-centric.

Ne abbiamo parlato con Giulio Salvadori, Direttore dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, che ha rilasciato lo studio.

Qual è l’impatto dei servizi Smart Home per le assicurazioni?

Avere sempre più case smart e servizi associati apre mercato per compagnie, che possono decidere di personalizzare l’offerta sulla base di servitizzazione e pay-per-use, con il passaggio dalla vendita del solo hardware alla proposta di servizi aggiuntivi.

Più l’abitazione è dotata di sistemi smart, più le compagnie assicurative possono concentrarsi solo sulla parte che loro compete – la copertura appunto – lasciando parti come il rilevamento dei dati e i dispositivi di sicurezza agli strumenti già inclusi nella Smart Home. È un modello nuovo, ma che già vediamo negli USA.

Per dare un esempio concreto, parliamo di offerte come assicurazioni pay-per-use per proteggere la casa dai furti, attivabili anche solo per brevi periodi con tariffe a consumo.

Qual è oggi la consapevolezza sulle soluzioni Smart Home?

In base ai nostri dati, e anche osservando i comportamenti degli attori del settore, vediamo che è aumentata e sta aumentando in generale la consapevolezza verso queste soluzioni.

Nel 2021, il 75% dei rispondenti alla nostra indagine è a conoscenza delle opportunità dei servizi Smart Home, contro il 69% del 2020. Se lo confrontiamo con il 55% del 2017, vediamo una crescita del 20% in 4 anni.

E questo si rispecchia nella domanda: è il primo anno per esempio che anche i consumatori richiedono funzioni come la possibilità di gestire un elettrodomestico da remoto.

Smart Home: il 46% degli italiani ha in casa almeno un dispositivo IoT

La rilevanza delle assicurazioni come canale di vendita per soluzioni Smart Home è oggi ancora molto limitata: solo un 2% del totale. Possiamo aspettarci una crescita?

Penso di poter affermare che ancora è presto per una crescita forte.

Oggi si sta lavorando molto a livello di creazione di nuovi modelli di business. Parliamo, appunto, di customizzazione del premio sulla base di una casa con sistemi smart. Ci sono alcune proposte già su mercato, come polizze furti pay per use che scattano solo nei giorni in cui il cliente è fuori casa.

Quello che ritengo interessante è che, come accennavo prima, questi nuovi modelli permettono di attenuare le barriere all’entrata per questo tipo di polizze.

Mi spiego: fino ad oggi abbiamo seguito l’approccio classico di vendita dei sensori e della polizza in pacchetti all inclusive. Questo permette di conoscere meglio il profilo di rischio del cliente, ma comporta anche molti costi per l’installazione hardware e la sua gestione per il consumatore.

Il nuovo modello è in coperture più “snelle”, che oltre ad applicare opzioni pay per use di basano sugli strumenti già presenti. Non solo, con il nuovo paradigma anche il premio varia in base al livello di “smartness” della casa.

Si tratta di un processo ancora in fase embrionale, ma con prospettive senz’altro interessanti.

Articolo originariamente pubblicato il 20 Apr 2022

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