Oggi, la Digital Health o e-Health è diventata un punto fermo nel lavoro di molti specialisti, tanto da essere riconosciuta e studiata anche dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La presenza sempre più insistente della tecnologia nella nostra vita quotidiana e l’ondata di digitalizzazione che ha rivoluzionato molti settori operativi – tra cui anche quello delle assicurazioni, favorendo l’enorme crescita del mondo insurtech – ha aperto la strada a una serie di nuove possibilità anche in ambito sanitario, e sono seguiti gli investimenti.
Un nuovo report di CB Insight mostra tuttavia come nel 2022 gli investimenti del settore siano calati notevolmente rispetto all’anno precedente.
Nel leggere i dati, è importante tenere a mente come i risultati siano in parte “sfalsati” dal balzo degli investimenti degli ultimi due anni, in particolare dai numeri del 2021, spinti dalla pandemia e dalla conseguente corsa agli strumenti di salute digitale. La situazione attuale può essere quindi vista attraverso la lente del naturale stabilizzarsi di un mercato che ha ricevuto una forte spinta dettata dalle circostanze straordinarie l’hanno impattato. Nondimeno, l’ultimo trimestre 2022 ha segnato i minimi storici di investimenti degli ultimi 5 anni per il settore.
Ecco i risultati principali.
Digital Health 2022: calo del 57% degli investimenti
Nel 2022 i fondi raccolti dal mondo della sanità digitale sono calati del 57% rispetto all’anno precedente, fermandosi a 25,9 miliardi di dollari rispetto ai 59,7% del 2021. L’ultimo trimestre, in particolare, è stato quello con il minor numero di investimenti negli ultimi cinque anni.
Anche le attività di M&A (Mergers and Acquisitions) sono dimezzate nel 2022, con 305 operazioni rispetto alle 611 del 2021. Dall’altro lato della medaglia, il valore mediano degli investimenti messi a disposizione dai cosiddetti business angels è cresciuto del 29%, raggiungendo i 4 milioni di dollari nell’ultimo trimestre.
Sempre nel periodo ottobre-dicembre 2022, poi, sono stati chiusi tre mega-round da oltre 100 milioni di dollari da parte delle startup americane DispatchHealth, Komodo Health e Neuroma. Complessivamente, nel 2022 i mega round sono stati 50, contro i 160 del 2021.
Nel 2022, 21 startup attive nel mondo dell’e-Health hanno raggiunto lo status di unicorno. Complessivamente, oggi sono attivi 107 unicorni nel settore, di cui il 79 basati negli Stati Uniti, uno in Canada, uno in America Latina, nove in Europa e 17 in Asia.
Per quanto riguarda i mercati finanziari, nel 2022 14 compagnie sono entrate in Borsa con una IPO, in netto calo rispetto alle 81 del 2021. Anche le operazioni di SPAC sono diminuite, passando da 18 a quattro.
I trend settoriali, dalle terapie digitali alla telemedicina
Digital Therapeutics
In ambito Digital Therapeutics, ossia l’insieme delle tecnologie utilizzate per migliorare e facilitare lo svolgimento di terapie mediche, i fondi sono diminuiti del 51%, passando dai 3,5 miliardi di dollari raccolti nel 2021 agli 1,7 miliardi di dollari del 2022. L’importo rimane comunque superiore ai risultati degli anni precedenti, quando gli investimenti si sono fermati a 1,5 miliardi (2020), 0,9 miliardi (2019) e 0,7 miliardi di dollari (2018).
Nel 2022, l’importo medio degli accordi chiusi nel settore Digital Therapeutics è stato di 16,7 milioni di dollari, mentre l’importo mediano era pari a 5 milioni di dollari.
Nell’ultimo trimestre del 2022 (ottobre-novembre-dicembre) il round di investimenti più corposo è stato chiuso dalla startup americana Valera Health, che a ottobre ha raccolto 45 milioni di dollari con un round di Serie B, seguita dai 18 milioni di dollari di Invicta Medical e dai 17 milioni di Amalgam Rx, entrambe basate negli Stati Uniti. Delle 10 startup che nel Q4 hanno chiuso i round principali in ambito Digital Therapeutics, infatti, sette sono americane, due asiatiche e una appartiene al sudest europeo, avendo base in Turchia.
Il mondo della Digital Therapeutics conta oggi 6 unicorni, di cui due nati nel 2022.
Mental Health
La sanità digitale non si occupa soltanto della salute fisica, ma guarda anche a quella mentale. Questo settore, in particolare, ha raccolto investimenti per 2,6 miliardi di dollari nel 2022, in calo del 53% rispetto ai 5,5 miliardi del 2021, ma comunque superiori se comparati ai 2,2 miliardi del 2020 e agli 1,2 miliardi di dollari del 2019.
L’importo medio delle operazioni è stato di 10,4 milioni di dollari, che scendono a 3 milioni considerando il dato mediano.
Per quanto riguarda l’ultimo trimestre dell’anno, la startup protagonista nell’ambito della salute mentale in chiave digitale è stata l’americana Maven, con i 90 milioni di dollari raccolti in un round di Serie E chiuso a novembre. Seguono Valera Health, con 45 milioni di dollari, e Brave Health, con 40 milioni. Tra i 10 round principali del 2022, nove sono stati chiusi da compagnie americane e uno, dal valore di 16 milioni di dollari, dalla startup britannica Healios.
Il mondo della Mental Health digitale conta 10 unicorni, ma nessuna azienda è riuscita a raggiungere questo status negli ultimi 12 mesi.
Clinical Trials Tech
La tecnologia sta rivoluzionando anche il mondo degli studi e dei test clinici, permettendo di migliorare l’esperienza dei pazienti, rendere più efficiente il monitoraggio delle loro condizioni e più rapide le attività di raccolta e analisi dei dati.
Così come per gli altri due ambiti già menzionati, anche in questo caso però i fondi raccolti dalle startup del settore sono dimezzati negli ultimi 12 mesi, passando dai 2,8 miliardi di dollari del 2021 a 1,4 miliardi, un importo inferiore anche agli 1,8 miliardi del 2020. Le operazioni hanno avuto un valore medio di 28,4 milioni di dollari, e un valore mediano di 8,2 milioni.
Guardando agli ultimi tre mesi dell’anno, tra le compagnie del settore si è fatta notare SubjectWell, che a ottobre ha raccolto 35 milioni di dollari con un round di Serie B, seguita da Lokavant (21 milioni) e Massive Bio (17 milioni), entrambe basate negli Usa. Al sesto posto della classifica, però, troviamo una compagnia europea: DeepLife, basata in Francia, che ha raccolto 6 milioni di dollari con un seed round.
Gli unicorni nel mondo del Clinical Trials Tech sono 8, di cui due arrivati nel 2022.
Telehealth
Uno degli ambiti più noti e utilizzati della sanità digitale consiste nella telemedicina, ossia la possibilità di effettuare visite e consulti medici da remoto, in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo. Le compagnie del settore hanno raccolto investimenti per 7,5 miliardi di dollari nel 2022, in calo rispetto ai 17,5 miliardi del 2021 ma anche ai 10,6 miliardi del 2020. Il numero degli accordi invece si è fermato a 455, il valore più basso degli ultimi cinque anni.
Il valore medio delle operazioni è stato di 20 milioni di dollari, mentre quello mediano di 7,3 milioni di dollari.
Nell’ultimo trimestre del 2022, dei 10 round di investimento più corposi sette sono stati chiusi da startup americane, e tre da compagnie asiatiche. In particolare, l’americana DispatchHealth ha raccolto ben 259 milioni di dollari con un round di Serie E chiuso a novembre.
La telemedicina conta oggi ben 44 unicorni, di cui sette hanno raggiunto lo status nel 2022.
Health IT
Infine, un altro settore di spicco nell’ambito della Digital Health è quello dell’Health IT, ossia le infrastrutture e i sistemi che permettono di elaborare, trasmettere e conservare informazioni in ambito sanitario.
In questo caso, i fondi raccolti nel 2022 si sono fermati a 7,6 miliardi di dollari, il 38% in meno rispetto ai 12,3 miliardi del 2021 ma in crescita rispetto ai 7,1 miliardi del 2020. Gli investimenti hanno avuto un valore medio di 20 milioni di dollari, e un dato mediano di 7 milioni.
Negli ultimi tre mesi dell’anno ci sono comunque stati round particolarmente notevoli, come i 200 milioni di dollari raccolti a novembre dalla startup americana Komodo Health.
Il mondo dell’Health IT conta in totale 34 unicorni, di cui 10 arrivati nel 2022.
Digital health 2022, i trend geografici
Da un punto di vista geografico, gli Stati Uniti sono stati nettamente l’area che ha raccolto i maggiori investimenti in ambito Digital Health nel 2022, con 17,6 miliardi di dollari. Il dato è nettamente inferiore rispetto agli oltre 40 miliardi di dollari raccolti nel 2021 e ai 22,2 miliardi del 2020, per quanto comunque superiore ai 14,1 miliardi del 2019 pre-pandemia. Le operazioni di M&A sono state 173, a cui si aggiungono una IPO e una SPAC.
Le startup basate in Asia, invece, hanno raccolto investimenti per 3,8 miliardi di dollari, appena un terzo rispetto all’anno precedente, portando a termine 17 operazioni di M&A, 9 IPO e una SPAC.
In Europa, infine, gli investimenti si sono fermati a 3 miliardi di dollari, meno della metà rispetto ai 6,9 miliardi raggiunti nel 2021 ma in leggera crescita rispetto al 2020. Le fusioni e acquisizioni sono state 76, mentre le entrate in Borsa tre, di cui due IPO e una SPAC.
Articolo originariamente pubblicato il 16 Feb 2023